Ritardo Del Linguaggio: Come Riconoscerlo Nel Tuo Bambino

Jashua Bush Psicologa Cognitiva

“ Cosa c’è di così tanto speciale nel linguaggio? […] Forse nulla per una lumaca o per un albero di canfora. Ma il linguaggio è la capacità più peculiare della specie umana, in quanto ci distingue anche dal più perfetto ed evoluto degli altri animali […]

consideriamo il linguaggio un tratto distintivo dell’essere umano e quindi un argomento centrale della nostra ricerca scientifica.

Capire qualcosa sul linguaggio significa capire qualcosa circa noi stessi.” 

Il linguaggio è una delle abilità maggiormente complesse che l'uomo ha acquisito nel corso dell'evoluzione. Infatti, siamo l'unica specie per ora esistente che è in grado di padroneggiare in maniera veloce un numero potenzialmente infinito di parole, frasi e discorsi.

Nonostante il linguaggio rappresenti un'attitudine molto complicata, la sua acquisizione avviene in tempi relativamente brevi.

Di seguito vi riassumerò le principali tappe dello sviluppo del linguaggio.

Successivamente analizzeremo quali possono essere gli indicatori precoci per identificare un ritardo nello sviluppo del linguaggio.

ebook medio

Scarica Gratis L'Ebook "Come Crescere Bambini Sereni"

Scarica Gratis L'Ebook "Come Crescere Bambini Sereni"

Invia i Tuoi Dati e Scopri i Benefici di un Percorso Psicologico

 

Sviluppo Del Linguaggio: Gli Steps Principali

I principali steps per imparare a padroneggiare l'abilità linguistica sono sostanzialmente tre:

1) FASE PRE LINGUISTICA E PRE INTENZIONALE (0-6 MESI):

In questo periodo di vita il vostro bambino riesce a comunicare bisogni e sofferenze tramite il pianto, sorrisi, gorgoglii.

Intorno al terzo mese di vita aggiunge al suo repertorio anche dei vocalizzi, gridolini e, dai quattro mesi inizierà con le risate.

2) FASE PRE LINGUISTICA INTENZIONALE (6-8 MESI):

In questi mesi osserverete nel vostro bambino un aumento delle vocalizzazioni, in particolar modo grazie ad una maggior capacità di movimento egli può mostrare una preferenza per alcuni giochi, fissare gli oggetti e contemporaneamente produrre delle vocalizzazioni.

In questo periodo, inoltre, vi è la comparsa della lallazione canonica.

Il bubbling canonico (o lallazione canonica) si caratterizza per la ripetizione continuativa delle medesime consonante-vocale, ad esempio “pa-pa-pa”, “ma-ma-ma”, “ta-ta-ta”.

Dai 8-10 mesi inizia il Babbling variegato , che a differenza di quello canonica vi è un susseguirsi di consonanti-vocali differenti, ad esempio “ta-te”, “ma-me”...

La lallazione variegata ha una particolare importanza nello sviluppo del linguaggio ed è predittiva del successivo sviluppo linguistico e dell'ampiezza del vocabolario.

Gesti Comunicativi:

Dai 9-10 mesi inizia la comunicazione intenzionale con i gesti, il bambino utilizzerà “l'indicare” principalmente per due scopi:

  1. per esprimere richieste o per mostrare qualcosa ( gesti deittici)

  2. Referenziali, rappresentativi, che servono per comunicare stati d'animo. Questi non variano con il variare del contesto ma mantengono costante il loro contenuto semantico, sono più simili alle parole. Sono ad esempio il “ciao”, “non c'è più”, “telefonare”.

    Essendo gesti con ricco valore comunicativo potrebbero presentarsi anche intorno ai 12 mesi.

    Esiste una correlazione tra i gesti referenziali prodotti e le parole comprese.

 

3) FASE LINGUISTICA: (DAI 12 MESI)

Avviene la comparsa delle prime paroline con referente e dai 12-16 mesi la produzione linguistica aumenta, il bambino può conoscere circa 50 parole comprenderne un centinaio.

Successivamente, intorno ai 18-20 mesi avviene la così tanto descritta in letteratura “esplosione del vocabolario”. In questo memento il bambino è in grado di imparare dalle 5 alle 10 paroline nuove alla settimana, inoltre, in 50% delle consonanti sono prodotte in modo corretto.

La costruzione delle strutture diramatiche inizia intorno ai 20-24 mesi, dove il bambino combina le prime paroline “papà via” (papà è andato via) e sono composti essenzialmente da un nome e un verbo.

Dai 24–36 mesi: Il 70% delle consonanti è prodotto correttamente, inizia l'uso dei pronomi ( io, tu, me e te) e delle congiunzioni ( e, ma, perché) formulando frasi più complesse.

Arriviamo ai 3 anni dove, in genere, il bambino conosce in media circa 900 parole (variabilità in relazione all’ambiente culturale) e inizia a porre delle domande sia inerenti al significato di parole nuove sia il nome di oggetti nuovi.

È capace di modificare morfologicamente la frase ( dal singolare al plurale, dal maschile al femminile)

con queste conquiste il bambino entra in comunicazione con l'adulto e ne comprende le spiegazioni, i racconti, può porgli domande e fare richieste.

Conoscere come avviene lo sviluppo del linguaggio permette di poter accorgersi precocemente dei primi segnali di allarme che potrebbero causare al bambino un ritardo nel linguaggio..

Già dai primi mesi possiamo osservare che il bambino:

- si accorge di un rumore forte rispondendo ad esso in modo adeguato (es con il pianto o con riflesso di Moro)

- pone attenzione ai giochi sonori

- pone attenzione quando lo si chiama

- risponde adeguatamente (sorride, guarda...) a stimoli come il canto di canzoncine da parte dell'adulto

Se a queste prime osservazioni il bambino non risponde adeguatamente occorre verificare l'integrità del suo apparato uditivo, se ci dovesse essere una ipoacusia prima si interviene e meglio è, in quanto il nostro cervello tende a attuare degli sfoltimenti neuronali verso quelle abilità che non vengono utilizzate.

Successivamente occorre fare molta attenzione alla comparsa della lallazione, non tanto quella canonica, la quale è presente anche i bambini a sviluppo atipico ma in modo particolare a quella variata che è maggiormente predittrice dello sviluppo linguistico.

Quando il bambino inizia a produrre le prime paroline e le prime frasi dobbiamo fare molta attenzione alla presenza di miglioramenti con il tempo.

In alcuni casi tali miglioramenti non avvengono e il bambino sembra avere delle difficoltà a produrre i suoni delle parole, oppure storpia le parole, sembra non capire il messaggio orale oppure capisce solo la prima parte del messaggio.

In questi casi occorre valutare adeguatamente la qualità dell'udito, spesso sono bambini che hanno una normale soglia all'audiometria convenzionale a toni puri ma presentano una difficoltà nell'elaborazione uditiva.

L'Importanza Di Una Corretta Elaborazione Uditiva

I bambini che possono essere sospettati di disturbo d’elaborazione uditiva centrale hanno una soglia audiometrica nella norma ma possono presentare: 

  • difficoltà nel linguaggio
  • difficoltà nella comprensione di un discorso in ambienti rumorosi
  • difficoltà ad eseguire delle istruzioni impartite verbalmente
  • difficoltà a localizzare una sorgente sonora
  • ipersensibilità o nervosismo in presenza di alcuni rumori
  • la richiesta di ripetere le consegne
  • inversione di lettere e parole come ad esempio “f” e “v”, “b” e “d
  • difficoltà a pronunciare alcune parole
  • difficoltà nel ripetere un racconto
  • sembianze di ipoacusia, ad esempio alcune volte non rispondono quando vengono chiamati per nome
  • difficoltà con l’ortografia e la lettura
  • iperattività
  • impulsività
  • comportamenti oppositivi
  • aggressività
  • scarsa collaborazione

 

 Le anomalie dell'udito possono influenzare molti aspetti della normale vita quotidiana, in particolare il comportamento, la sensibilità ai rumori nella casa, l'interazione sociale, lo sviluppo e l'apprendimento del linguaggio e della lettura.

Distorsioni uditive ed ipersensibilità a certi suoni possono portare a comportamenti inappropriati, irritabilità, letargia, impulsività, irrequietezza e ansia.

Bambini e adulti con difficoltà di apprendimento, disturbi da deficit di attenzione, dislessia, autismo, ritardo nello sviluppo, ritardo nel linguaggio e disturbi nell'elaborazione uditiva, hanno ottenuto dei benefici attraverso il programma di rieducazione uditiva: Auditory Integration Training (AIT).

Il potenziale candidato per il training uditivo è chi presenta una sensibilità uditiva eccessiva o delle distorsioni nel sistema di elaborazione uditiva e può mostrare i seguenti comportamenti:

 

  • Mette le mani sulle orecchie o scappa in presenza di alcuni rumori
  • Piange in risposta a dei suoni forti
  • Si comporta come se fosse sordo
  • Sembra che sogni ad occhi aperti
  • Ha difficoltà a rimanere concentrato
  • Evita situazioni di gruppo rumorose e affollate
  • Presenta problemi di comprensione uditiva
  • Apprende di più attraverso la vista
  • Non riesce a seguire le indicazioni verbali
  • Ha sofferto, in passato, di infezioni all'orecchio
  • Non presta attenzione alle istruzioni verbali
  • È facilmente distratto da rumori di sottofondo
  • Ha difficoltà nel linguaggio
  • Ha un  tempo di risposta lento agli stimoli verbali
  • Spesso dà risposte strane o inappropriate
  • Risponde solo in parte ad un comando verbale
  • Ha difficoltà a organizzare la giornata
  • È sempre affaticato alla fine della giornata
  • Necessità di attività e stimoli visivi costanti
  • Ha difficoltà a trovare le parole esatte per esprimersi
  • Ha un ritardo del linguaggio

L'Auditory Integration Training ( A.I.T.)

E' un sistema che aiuta a normalizzare l'udito, l'elaborazione uditiva e il modo in cui il cervello elabora le informazioni, in modo tale da vedere spesso una riduzione dei ritardi e delle distorsioni uditive che si riscontrano più comunemente nei disturbi dell'elaborazione uditiva.

Una volta che vi è stato un miglioramento nel sistema uditivo, vediamo, spesso, un miglioramento nel linguaggio, sia ricettivo che espressivo, nella capacità di gestire ambienti rumorosi e nelle relazioni sociali.

I miglioramenti nella comprensione possono influire sulle abilità accademiche e sull'attenzione.

ebook medio

Scarica Gratis L'Ebook "Come Crescere Bambini Sereni"

Scarica Gratis L'Ebook "Come Crescere Bambini Sereni"

Invia i Tuoi Dati e Scopri i Benefici di un Percorso Psicologico

 

Lascia un commento